5.1.12

Year Pool 2011

Siamo stra-sazi di classifiche di fine anno di tutti i generi e salse quindi una più una meno non fa male a nessuno.
Il senso del 'disco dell'anno' per me è quello che ti apre nuove porte musicali, sonore, anche percettive, nuovi paesaggi e suggestioni arricchite quest'anno, quasi casualmente, dalla lettura di 'Sutree' di McCarthy di cui 'Sage' degli Across Tundras secondo me è la perfetta colonna sonora.
Ovviamente poi è quello che ascolti con più frequenza e più piacere e ad ogni ascolto ci scopri qualcosa di nuovo.
Stava passando quasi inosservato quando una sera d'estate tra le mille minchiate sparate davanti all'ennesima birra un amico ne parlò come un disco dalle grandissime suggestioni, e mai ha azzeccato meglio.

Ricordo che il primo colpo di fulmine dell'anno è stato 'Hisingen Blues' dei Graveyard, un disco che è già un classico del revival settantiano grazie a un modo di scrivere canzoni che non puzza di vintage pur avendo certe chiare influenze. Un disco insomma che resisterà bene nel tempo.
'Pressure and time' dei Rival Sons possiede le stesse qualità - e una produzione scintillante - pur muovendosi su un lato diverso del cosmo hard-rock; e rimanendo in tema, i Gentleman Pistols hanno sì fatto un bel disco ma con il difetto di essere troppo autoreferenziale nei suoi continui richiami al seventies rock.
I Radio Moscow di 'The great escape..' - copertina dell'anno tra l'altro - secondo me si sono proprio tolti da questa palude facendo un disco buttato per lo più in jam, libero e sciolto, settantiano o meglio hendrixiano fino al midollo ma scapestrato e giovane come l'età media del trio dell'Iowa.
'Blood Lust' degli Uncle Acid invece è un disco che mi ha divertito e mi diverte ancora molto ascoltare. Finalmente del rock settantiano intriso di 'occulto' che non solo non si prende troppo sul serio ma fa anche dei gran bei pezzi.
Gli Yob rimangono una garanzia di psych-doom di altissima qualità, il loro sound è ormai un marchio, e neanche tanto imitato, e 'Atma' si caratterizza soprattutto per essere un disco davvero oscuro e cattivo, quasi una prosecuzione di 'Illusion of Motion' del 2004.

In ambito doom nel 2011 le due uscite come 'In the chapel of..' di The Wounded Kings e 'No help for..' dei Subrosa sono quelle che mi hanno lasciato qualcosa di profondo.
Parlando di doom classico, il disco di The Wounded Kings secondo me è il disco dell'anno: doom con tutte le 'o' che volete e arricchito da una voce femminile con i controcoglioni, da pelle d'oca proprio perchè non rimane nell'orticello della voce femminile classica ma diventa voce doom a tutti gli effetti.
I Subrosa invece sono  una bella bastarderìa doom e post-metal con tanto di violini e voci femminili pulite pur possedendo un'ossatura rocciosa e a volte sludge. Roba così io non ne ho mai sentita.
Altra menzione d'onore per l'immarcescibile Wino che con i Premonition 13 ha tirato fuori un disco cazzutissimo come non ne sentivo dai tempi di 'Mother, Teacher, Destroyer' degli Hidden Hand.

E ancora, c'è tutto il versante psych-folk che è stato il mio filo di Arianna di questo 2011, seguito con molta distrazione, sicuramente da approfondire sia sulle uscite recenti che sui grandi classici di fine Sessanta.
L'ep 'Comecrudos' dei Pontiak, 'Dawnbearer' degli Hexvessel e 'The Gathering' degli Arbouretum sono le pochissime uscite del 2011 ascoltate in questo ambito. Sono bastate però ad ammaliarmi aprendomi le orecchie a qualcosa che non pensavo fosse così interessante, sarà che mi hanno conciliato benissimo l'ascolto serale e alleviato la stanchezza della giornata lavorativa.
Folk 'ma non solo' è Chelsea Wolfe, una cantautrice inserita tra le nuove leve del cantautorato 'dark folk' e considerata come la meno mainstream. Due dischi pubblicati tra il 2010 e 2011 che ho gradito parecchio, Chelsea non si limita solamente a seguire il verbo folk pedissequamente ma mischia le carte con l'elettronica (pochissima e non invadente) emulando vocalmente Bjork, questa la mia impressione.
Sul versante settantiano più legato al prog e alla psichedelìa,  Orne e Spirits of the dead hanno sfornato due capolavori del genere.
The tree of life mi è rimasto impresso per gli arrangiamenti, curatissimi e capaci di far piombare le orecchie dentro il giardino dell'Eden, alternando momenti hard rock ad altri molto compassati  di grande respiro strumentale e musicale.
'The Great God Pan' ha più l'aria di un ep di sei pezzi ma dura poco meno di 45 minuti e  rappresenta la vena istrionica della coppia, come se i King Crimson andassero  davvero a braccetto con i Genesis e i Pink Floyd, genio e sregolatezza, molto meglio che sul disco omonimo d'esordio dove suonavano un buon seventies hard-rock ma senza grandi spunti interessanti.
Last but not least, breve menzione per i The Black Keys che sono sempre una garanzia, Monstro che mi hanno fatto rivivere i Torche che non esistono più, e per i Dixie Witch che sono tornati con un buon disco dal suono meno diretto del precedente - dal vivo fortunatamente rimangono tutto un altro mondo - ma sempre con la bandiera del southern rock ben piantata in mano.

Sul versante metal, i Wolves in the throne room continuano a sfornare un disco più bello dell'altro ma le grandi sorprese personali sono stati Liturgy, Trap Them e Oranssi Pazuzu. Tre modi di intendere l'extreme metal in modo autentico e anche innovativo (Liturgy).

Quello di approfondire la scena italiana era uno dei buoni propositi del 2011 e sono stato fedele; il disco rivelazione è quello dei Pater Nembrot, una band nostra che sta al pari di tante band simili che all'estero sono molto più osannate, girano tanto e sono sulla bocca di tutto l'underground.
Grande passo avanti per i Zippo di 'Maktub', disco e band con i controcoglioni, felice scoperta degli Obake ma il disco divertente per antonomasia che non mi stanco mai di ascoltare è 'Legna' dei Gazebo Penguins, già visti due volte dal vivo, sono sempre una garanzia di divertimento, sono pronto pure per una loro maglietta del cazzo e sarò un fan al 100%.

Dulcis in fundo, i Live, quella faccia dell'intera medaglia per cui spendo più soldi, più tempo 'sociale', più energie e da cui ottengo a volte immense soddisfazioni e divertimento. Se c'è una cosa che mi ricorderò del 2011 sono proprio i concerti.
La lista sotto non è in ordine di stretto gradimento perchè non si può dire chi abbia suonato meglio in assoluto tra Lupi, Metallica, Neurosis, Yob e Motorhead.
Quindi al solito i due live fisicamente più impegnativi sono stati quelli di Kyuss Lives e Metallica perchè ne sono uscito stremato; quelli mentalmente e psicologicamente  impegnativi sono stati Neurosis, Wolves in the throne room e Earth, tre live set che mi hanno scavato dentro - con Neurosis e Earth già so che è così, i Lupi sono stati una rivelazione trascendentale, non pensavo di poter avvicinarmi ad un'esperienza psichedelica senza aver fatto neanche una mezza canna e con il black metal.
Tre live di viaggio introspettivo di cui. 1) gli Earth mi hanno fatto prendere una decisione e vedere un aspetto di una 'faccenda' che non avevo considerato e li ringrazio per quella esperienza psichedelica a tutti gli effetti; 2) i Neurosis mi hanno fatto capire che posso andare ai concerti anche da solo, che posso farmi tanti km in macchina in solitudine e apprezzare l'esperienza al 100%, che quando sei davanti al palco non hai bisogno di niente altro e che la compagnia può essere di disturbo. Un passo avanti nella mia misantropia galloppante, il prossimo passo sarà andare all'estero da solo.


Top 15 Hard rock/psych/doom
Across Tundras - Sage
Yob - Atma
The Wounded Kings - In the Chapel of the Black Hand
Graveyard - Hisingen Blues
Radio Moscow - The Great Escape of Leslie Magnafuzz
Orne - the tree of life
Subrosa - No Help For The Mighty Ones
Rival Sons - Pressure and time
The Black Keys - El Camino
Uncle Acid and the deadbeats - Blood Lust
Gentleman Pistols  - At Her Majesty's Pleasure
Premonition 13 -13
Spirits of the Dead - The Great God Pan
Arbouretum - The Gathering
Hexvessel - Dawnbearer
Orthodox - Baal
Chelsea Wolfe - The Grime and The Glow
MonstrO - S/T 
Dixie Witch -  Let It Roll
Belzebong - Sonic Scapes & Weedy Grooves



Top 10 metal
Wolves In The Throne Room - Celestial Lineage
Oranssi Pazuzu - Kosmonument
Liturgy - Aesthethica
Trap Them - Darker Handcraft
Mastodon - The Hunter
Hull - Beyond the Lightless Sky
All Pigs Must Die - God is War
Exhumed - All guts, no glory
Panopticon - Social Disservices
Machine Head - Unto the locust



Top 7 Italia
Pater Nembrot - Sequoia Seeds
Gazebo Penguins - Legna
Obake - S/T
Zippo - Maktub
Dead Elephant - Thanatology
Infarto - Sul Fondo, Insieme a Tutti Gli Altri Sassi
The Death of Anna Karina - Lacrima/Pantera


Disco rivelazione 2011
Uncle Acid and the deadbeats - Blood Lust



Disco Delusione 2011
Karma to Burn - V


Meglio tardi che mai
Moon Duo - Escape
Six Organs of Admittance - Luminous night
Stone Axe - II


Disco speranza
Minsk, Neurosis, Pontiak



Miglior concerto del 2011
Kyuss Live @Trezzo
Wolves in the throne room@ Leoncavallo
Metallica @ Big Four
Yob @Lo-Fi
Motorhead @ Hammersmith Apollo
Neurosis@ Spazio 211  
Earth@ Roadburn 2011



propositi per il 2012: meno band con voci femminili, più psych-folk nella mia vita

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