2.2.12

Il raccolto

Non è che non succeda niente da queste parti, anzi.  Il tempo di raccogliere un pò di idee, aspettare che la spinta arrivi lentamente, molto lentamente in questo periodo, un'illuminazione per l'attacco e si va, come nelle migliori jam si parte da una piccola scintilla..

Concerto di Red Fang e Mastodon da applauso, finalmente cazzo, ha interrotto un digiuno troppo lungo, il loro per location (Alcatraz) e bill finalmente all'altezza, il mio per l'astinenza 'da sotto palco'.
Red Fang idoli, dopo il secondo pezzo rompono il ghiaccio con un 'ora vi rompiamo il culo'. Simpatia in due secondi, e il culo l'hanno spaccato, sono la copia della copia della copia di High On Fire e primi Mastodon ma sono simpatici.

I Mastodon erano in serata e un'acustica decente e suoni che sono migliorati via via che il concerto andava avanti hanno mostrato che cazzo di macchine sono sti tizi di Atlanta.
Precisissimi, affiatati come le dita di una a mano chiusa a maglio, non hanno sbagliato un colpo, sempre a mille. E i molti che li aspettavano al varco per sentire come sarebbero state le prestazioni vocali non penso siano rimasti delusi, almeno io no, non del tutto.

Continuo a pensare che dal vivo la voce digrignante del roscio Brent Hinds non dia il massimo della resa e che dovrebbe cantare solo Troy Sanders che invece è un grande musicista, entertainer e cantante.
Ventitre pezzi  in 105 minuti, tanta roba presa dal passato per la gioia di tutti ma non sempre resa come si deve soprattutto all'inizio, diciamo tra 'I am Ahab' e 'Colony of Birchmen',  non per colpa loro ma per un suono non bilanciato per bene. Un peccato non essere riuscito a cogliere per bene le trame complesse e fottutamente metal di una 'Capillar Crest' o 'Megalodon'.
La prima parte del concerto è stata una fucilata ad altissima intensità e con qualche mio personale calo di attenzione, avrei preferito più pezzi dal nuovo album o magari un mix maggiore tra pezzi dei vecchi e nuovi album e invece l'aver privilegiato troppo il vecchio materiale mi ha fatto calare un pò l'attenzione. Ho preso le prime note di 'Ghost of Karelia' come una boccata d'aria fresca e da lì personalmente il concerto è davvero decollato.
Dal vivo i pezzi del nuovo disco e di Crack the skye sono stati eccezionali, si è sentita la  differenza abissale con le versioni live degli album vecchi. Non mi aspettavo 'Spectrelight' che è il mio pezzo preferito di The Hunter e ho goduto fortissimo.
Quindi la chiusura affidata a tre grandissimi classici è stata la ciliegina sulla torta. Setlist qui e le belle foto di Paolo Bianco qui.


E' successo anche di passare un paio d'ore davanti allo stesso posto quattro giorni dopo con la speranza di prendere un biglietto per i Black Keys, soldout da novembre, e spuntare pure un buon prezzo dai bagarini. No way out. Affanculo, ci siamo andati a sbronzare con un quarto del prezzo.

Succede anche che 'black metal ist krieg' più che mai, i miei ascolti da tempo sono abbastanza concentrati su queste sonorità, poi vuoi mettere la meraviglia di avere tutto imbiancato attorno per i due giorni di neve continua che ha fatto.
E allora mi viene super naturale inforcare le cuffie e gli scarponi e lanciare i Dodecahedron. Spettacolo di disco che apre personali scenari avantgarde black metal molto interessanti.

 Nel giro super atrofizzato del southern-stoner, l' ep 'Split Tongue, Cloven Hoof' dei XII Boar è stata una bella sorpresa. Li seguivo dal demo dello scorso anno ma qui sfoderano una grandissima marcia in più in senso stoner-metal, un sound che non mi dava belle sensazioni da moltissimo tempo.
Sti inglesi raggiungono una qualità del suono di alto livello, strizzano l'occhio al metallo anni Ottanta rispolverato da Priestess e Saviours, ci mettono il colore e calore del southern e alla fin fine scrivono bei pezzi.


E poi i Fine Before You Came con il nuovo Ormai in download gratuito.
Scrivo mentre va il precedente Sfortuna che non mi era piaciuto due anni fa e continua a non convincermi, tranne 'Sfortuna' che è un pezzo clamoroso.
Anzi ho fatto progressi. Allora la voce di jacopo me li aveva fatti mettere da parte dopo due pezzi, ora li ascolto d'un fiato. Ormai è di un'altra pasta, un sound che vive del contrasto tra un sound caldo e avvolgente e una voce portata allo stremo dello screamo che comunica emozioni fredde e paranoia a mille.
Poi si dice che siano i testi a fare la differenza, mi spiace non soffro piu' di crisi d'amore adolescenziale anzi sto sviluppando una preoccupante misoginia.
E non è colpa del black metal.

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