23.6.06

Io amo farmi frastornare le palle dai Tool


Col caldo che non lascia scampo anche io emigro pian piano verso altri lidi sonori, più consoni alla calura e cerco refrigerio su sonorità meno impegnate. Capita regolarmente da quattro anni. E' una cosa naturale che il mio fisico recrimina e che io assecondo volentieri.
Sopravanzano le sonorità stonerose e gonfie, il groove simpatico, stupido e disimpegnato del rock fasullo dei Darkness, i semprefreschi AC/DC.
I Wolfmother ad esempio stanno guadagnando punti assieme agli On Trial e sono sicuro ci sarà spazio per Colour Haze, Thumlock e compagnia briscola.

Ma Mr Maynard & Co. a.k.a. Tool non mi lasciano scampo, resistono a trivellarmi il cervello con la loro ultima fatica 10,000 Days - che qualche malalingua a cui non do assolutamente torto ha detto che 10.000 giorni è il tempo necessario per digerire un disco del genere. Prima del concerto di qualche giorno fa, molto prima, durante e dopo.
Non mi sono ancora totalmente ripreso da quell'overdose sensoriale che è stato il loro concerto di lunedì e forse, inconsciamente, cerco di ricreare quel setting perfetto che solo un concerto ben congegnato tra audio e video può restituire.
Ma è anche il fatto che devo partorire qualche riga sul disco nuovo dei Tool.. e più lo ascolto cercando di entrarci dentro, più mi sembra una fatica enorme ma anche enormemente affascinante. "Born Stubborn" dicevano i Seps ormai secoli fa...
E quindi sigaretta dopo sigaretta, birra dopo birra, mi capita di fissare lo schermo con i Tool in cuffia..di sudare, inzupparmi, bestemmiare il cielo con i Tool in cuffia, in un circolo vizioso dagli evidenti segni sadomasochisti. Che volete farci, c'è chi ama farsi frustare il petto da un transgender ricoperto di vinile, io amo farmi frastornare le palle dai Tool. O dai King Crimson del nuovo millennio, paragone su cui sono totalmente d'accordo.

5 commenti:

Matta ha detto...

Anche in capitale c'è stato un gran parlare dei Tool, visto il loro concerto. Io lo ho ascoltati da un amico, e dopo 3/4 canzoni già non ne potevo più! Mi avevano veramente sfrantato i maroni! Troppo tecnici! Io ci vedo una versione "hard" dei primi Dream Theater, piu che i nuovi King Crimson. Che dici?

romilar ha detto...

si, ci può stare, anche io avev pensato ai DT solo che vedendo la matrice comune progressive di Tool e DT, ambedue prendono molto dai padri di certo progressive, i King Crimson:)
il concerto cmq è stato spettacolare, il gioco di luci e le proiezioni aiutavano molto a digerire la loro musica

Anonimo ha detto...

A me questo disco piace. Era dai tempi psichedelici piu' puri, che non ascoltavo un disco cosi. Anche perché, da quel periodo, i Tool hanno attinto a piene mani. Non solo K. Crimson, dunque, ma anche Grateful Dead e qualcosa dei Canned Heat. Si sente che i nostri amici di questa roba ne hanno ascoltata parecchia. Pero', in questo momento di moda "vintage", i Tool hanno assimilato e ridigerito quel periodo sfornando questo (ottimo) disco. "Wings for Marie" ad esempio potrebbe essere benissimo un pezzo di R.Fripp/B.Eno. Nuovi K. Crimson mi sembra eccessivo, dal momento che, secondo me, di nuovo c'e' poco. Pero' cazzo un "viaggio psichedelico" , con questo basso che ti sfonda, ipnotismo puro. In piu', semza scomodare transgender o impasticcarsi, si puo' ottenere lo stesso risultato in cuffia o con le casse "a palla", e poi lasciarsi andare..... non ultimo "a gratise".

romilar ha detto...

anche a me piace e prestissimo metto il link della recensione.
Ci senti i Canned Heat?? A loro non avevo proprio pensato:)
sul viaggio sono d'accordissimo, mi sembra più compatto del precedente e con suoni anche migliori

Antonio ha detto...

Ma il film delle Bikini Bandits con Maynard nella parte del demonio e DeeDee Ramone nella parte del Papa lo hai visto?