Capita che il senso delle cose che fai malvolentieri arrivi piano piano senza che te ne accorgi. Anche una banalità che ti fa girare i coglioni e muoverti controvoglia, nello specifico andare a Venezia per tre ore sobbarcandosi seicento km e sei ore di viaggio per un inatteso salto di vitalità di tuo suocero in libera uscita nel continente.
Minchia mi giravano a elica lunedì scorso. Capita spesso che mi girano quando tentano di sradicare il naturale freno a mano che inserisco quando non lavoro. In sintesi, a lavoro posso anche essere una scheggia ma fuori non voglio cacata la minchia.
Avìa sto disio Mr. Gambino e se l'è tolto.
Venezia è effettivamente un "bel flash" ma il meglio sta dietro i super palazzi nobili. Un susseguirsi di palazzi bassi, due, tre piano massimo, decadenti, alcuni di sicuro abbandonati, con i muri scrostati, le persiane vacillanti e un'aria di assoluta indigenza. E ovviamente acqua che rosica TUTTO.
Ah, mi sentivo quasi a casa, sembravano le vie del centro malandato di Palermo.
E' che non ci sei più abituato se vivi a Milano, se percorri il centro di Milano. E ti sorprendi come un deficiente che mette il naso fuori per la prima volta dopo anni. E invece il fottuto centro deve essere così, malandato, arripizzato, covo di drogati e prostitute. Vabbè dai esagero..
Il percorso migliore che puoi fare sulla terra ferma a Venezia è a piedi, da piazza San Marco a piazzale Roma per esempio. Segui le indicazioni per il piazzale e passi attraverso questa meraviglia. Ho detto Palermo ma Napoli poteva pure essere. E finalmente di nuovo un pò di panni stesi ad asciugare cristo! Con la piccola variante che se sbagli non finiscono dalla signora del piano di sotto ma in acqua.
E' effettivamente un bel flash.
Una galleria di Venezia rotting è postata qui.
L'aveva minacciato la zia Mimidda di portarsi la farina da casa sua per fare i maccarruna a casa mia ma io l'avevo minacciata pure di non farla entrare al grido "fuori i terroni dall'Italia!".
Lei la farina se l'è portata lo stesso e fosse solo quello.
In cinque persone più tre valigie l'ascensore di casa mia non poteva reggere il peso. E ti credo, per tre giorni in mezzo a mutandoni e due vestiti rigorosamente neri ha uscito, in ordine sparso:
- una vastedda a.k.a. caciotta
- la farina in peso 2kg
- un chilo di mandarini dell'orto
- un chilo di limoni sempre dell'orto
- due chili di pane ("eh picchi me cugnata mi risse ca a Mmilano u pani un lu sanni fari")
- due chili di biscotti assortiti
- due panetti di lievito
- un chilo di olive nere
- un chilo di olive verdi
- un bidoncino di 5 litri di olio passato al metal detector grazie ad aumma aumma..
e poi giusto per dare un tocco internazionale, del caffè Lavazza, delle foglie di alloro, due pacchi di farina di ceci, tre bottiglie di Corvo chè si sa qua al Nord c'è il razionamento dei viveri e da che mondo è mondo è il Sud che da da mangiare al Nord.
Cristo una cosa che odio è la sindrome dell'emigrante. Avrei fatto entrare solo la vastedda a casa mia, il resto poteva anche andarsene a fanculo, sì anche l'olio.
E che soddisfazione che mi sono preso, tre giorni, tre giornate di sole meraviglioso, ottima temperatura. Il bello che sbarcata a Malpensa che era già sera si mette in macchina e dopo un pò chiede della nebbia, dice che era venuta anche per vedere la nebbia. Cristo una delle cose per cui stramaledire il cristo in croce è la nebbia. Niente "negghia" a sto giro, in compenso a Torretta pioveva e faceva un tempo di merda. E' vero che non ci sono più le mezze stagioni, eh zì Mimì?
1 commento:
che meraviglioso ritratto delle persone di un'altra generazione...;-)
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