2.5.08

Il ceffone


Prendete cazzuola e cappello di giornale, bisogna ricostruire il Magnolia causa passaggio Ufomammut.
La loro è una tradizione di suono portato all'estremo e il fatto che si chiamino Ufomammut ieri ha avuto ancora una conferma. Due parole, Ufo e Mammut, spazio e terra profonda. In mezzo c'era un bel pò di gente che non mi aspettavo così numerosa ma non tutta per vedere i tizi di Tortona, qualcuna attirata dall'odore di club che il Magnolia in qualche modo ispira, per giocare a biliardino fuori (!! ma porco dio c'è un viaggio là dentro!!), per sbevazzare e sparare le solite minchiate.
Pezzi tutti presi dall'ultimo Idolum e dallo split con i Lento e suonati assieme ai Lento sul palco. Peccato, almeno un paio da Snailking dovevano starci. Resa perfetta, un sonoro ceffone quando le valvole erano caldissime ma li trovati anche un pò freddi e con poco feeling, forse ancora poco rodati da un tour appena iniziato, forse colpa di un chiacchiericcio insostenibile nei momenti più oscilloscopici. E allora dagli giù di mazzate chè sti fighetti la prossima volta non li vogliamo vedere più.
In ogni caso non ci sono cazzi, quando aprono i collettori la botta è sempre fortissima. E Urlo sembra fare una fatica boia a far emergere la sua voce da Call Of Chtulu dal vortice. Da indicazioni, alza, abbassa ma l'effetto particolare di un suono simil-vocale che esce dall'antro del Mostro dal vivo è ai massimi livelli. Come succede sul disco, e molto di più.
I Lento li ho persi, stranamente hanno iniziato alle undici, troppo presto per il Magnolia ma la ragione c'era, permettere ad entrambe le band di starci dentro con l'orario per un paio di pezzi dello split.
E il palco si affolla alla grande, sette persone sopra con due batterie e 4! chitarre.
Set abbastanza post-hardcore, sembravano i Cult Of Luna che sono già un esercito.
Tante belle cose, tanti applausi, ma sti cazzi come sempre ne voglio ancora.
Prendo Idolum al banchetto, dodici euro, se capita di andarli a vedere prendetelo al volo.
Mi metto in macchina, lo scarto mentre guido e me lo sparo dall'inizio alla fine per tornare a casa, quasi mezz'ora precisa precisa.
E stamattina di nuovo, e stasera al ritorno dal lavoro di nuovo, e ora che sto scrivendo di nuovo con la prova del fuoco: farlo suonare dentro le cuffie da faccia di cazzo. Non è come il concerto ma sempre bello è.
Missione compiuta captain Elephantom.

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