6.10.08

Suvenìr d'italì

Hey everyone, Our otherwise excellent tour of Europe hit a severe stroke of bad luck this week. Two days ago we had a spare half hour to spend in Rome before heading to the venue, so we decided to go see the Coliseum. We parked nearby and went to take a brief twenty minute walk around the area. When we returned to our van we found that it had been broken into, despite being parked on a major street in broad daylight. Four bags were stolen, the contents including computers, passports, wallets, ipods, our soundguy's microphone collection, and, most devastatingly, a number of personal journals and two portable recording devices containing hours of song ideas that are now lost forever. The calculated loss of this theft is several thousands of dollars. Unfortunately our band only earns us a very meager living and some of us are already in the hole from years of trying to make a living as musicians. This incident therefore poses a devastating loss and puts us in a very compromised financial position. Although we realize that there is a worldwide financial crisis going on, if there are those of you who have the means and desire to help out our gratitude would run deeper than words could express. We've set up a Paypal account at the address pelicanrobbed@gmail.com. Anything you can offer, even simple condolences, would go a long way. Thanks so much for reading. Pelican


Il resoconto triste di una band poco furba e molto ingenua di passaggio in Italia per due date e che passa un mezzo pomeriggio in giro per Roma. Roma ha dato, Roma ha preso.

Lo devo ammettere, sabato non ho seguito con attenzione il loro set, mi sembravano scazzatissimi e mosci per davvero, i tre pezzi iniziali e sono uscito. Con i tre pezzi finali che avevo visto un anno fa di spalla agli High On Fire fanno un mezzo set.

Non che i Pelican abbiano mai avuto un posto particolare nel mio cuore, Australasia è un bel disco ma poi basta, ma sono stati totalmente surclassati dai Torche. Set carichissimo ed esplosivo il loro, hanno sofferto un pò all'inizio per un eccesso di compressione del suono degli strumenti che distorcevano troppo e un volume troppo basso della voce all'inizio ma una volta settati bene i volumi sono stati scintillanti come in cuor mio speravo.

Dal vivo l'impressione è che siano più omogenei che su disco, la differenza di suoni e d'impatto che c'è tra il primo omonimo e l'ultimo Meanderthal è stata spazzata. Infatti se mi chiedete esattamente che pezzi hanno fatto l'impressione è che abbiano suonato tre volte solo il primo disco per intero tanto erano carichi.

Ho messo in cascina il primo disco tanto desiderato ma anche In Return venduto come 10" in vinile ma con cd compreso. E dopo quindici anni (più o meno) ho ricomprato un vinile. Bello, senza avere più un piatto/senza avere ancora un piatto. Situazione speculare a quando comprai il primo cd nel '90 o giù di lì, un album degli AC/DC, senza avere ancora un lettore, solo per il gusto di possederlo. E il possesso fotte cari miei, possedere is the new shit.

L'ep bisogna dirlo è un pezzo di arte a 360°, l'artwork fantastico è di John Baizley dei Baroness (qui una bella intervista), il gatefold si apre a portafoglio e sarebbe pronto per essere appeso. Dentro, un vinile screziato tra il viola e l'indaco. La Robotic Empire ha fatto le cose in grande, vinili da collezione in diversi colori





Dopo i Cave In, penso che i Torche siano la testa di ponte tra il mondo indie/emo e quello che invece predilige suoni un pò più marcati e compressi, stavolta invece che flirtare con la psichedelìa si strizza l'occhiolino a roba un pò più pesante ma non chiamiamolo stoner o metal o sludge-pop please che mi si arrizzano le carni, lo sludge è ben altra cosa. Se ne legge bene ovunque, da questa e quella parte dell'oceano, ora mantenere la freschezza vuole palle belle quadrate.
















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