12.9.09

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In pieno trip da OM con il nuovo God is good, anche il primo pezzo in preview degli Shrinebuilder mi stuzzica parecchio, soprattutto quando entra Cisneros.
Cazzo di Cisneros, cazzo di nano dai capelli unti, è il nuovo Ozzy, non c'è che dire, non tanto per una condotta di vita al limite, anzi, gossip su di lui nemmeno l'ombra, ma per i mantra che gli escono dalla bocca, una voce ipnotica quasi quanto quella del Madman. Anzi su GIG lui e il suo nuovo compagno di merende Amos Emil - secondo me, tanto persona tranquilla a vedersi quanto psicopatico nel privato - ci mettono anche flauti, tablas e sithar tanto per rendere sempre più gli OM da gruppo per fumatori di canne a gruppo per fumatori di oppio (cit.).

Ma il passaggio ci sta tutto, finalmente un disco degli OM da prendere per intero dopo il forte sconto che avevano fatto su Pilgrimage, due pezzi buoni su quattro di cui una reprise, anzi quattro pezzi sono pure questi e direi che sono pochi e durano pure poco. Anzi i pezzi più interessanti, gli ultimi due, sommano meno di otto minuti di durata, uno scandalo.
A parte imbellettarli con un pò di varietà in più, Al suona più essenziale e asciutto, quasi parsimonioso e con uno stile monastico, niente a che vedere con l'orgia di corde basse di Conference of the birds, e il suo socio picchia sulla campana del ride come un Dave Lombardo in anfetamina.
Chi prende si fa l'ennesimo bel viaggio.

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