29.10.10

…Che poi eravamo tutti in mezzo, tutti e quaranta…
i Knut hanno fatto un concerto per pochi intimi disposti a infognarsi in una merda di posto inadatto ai concerti. Ricavato dentro un capannone, o così mi sembrava, dai tetti alti con pilastri portanti in mezzo, zero insonorizzazione, zero luci sul palco, dentro il Bitte ci potrebbero stare anche duecento persone però chissà come e cosa sentirebbero…io i bassi li sentivo al cesso..

A parte questo, gli svizzeri hanno fatto il porchissimo lavoro eccellente, compatti come un cyborg assassino al cui interno cinque nani si dannavano l'anima per far funzionare la macchina infernale in modo perfetto.
Cinque nani ciascuno con il suo compito preciso.
Il mio preferito era il nano batteraio. Uno spilungone con la pelata irrisolta che ho anche io nei periodi di "folta chioma", diresti che è un prof. di università, un prof. di astrofisica, bio-dinamica o salcazzo che, preciso come uno schiacciasassi, ed era quello che aggiungeva genio e sregolatezza al combo, quello su cui puntare gli occhi per tenerti sveglio, per sperare di poter penetrare dentro quelle trame e capirle/seguirle.
Ah si, loro di sicuro le hanno capito, porcaccio di chi so io, ero gasato come un bimbo, più si facevano intricate e più mi esaltavo.

Tre quarti d'ora intensi, qualche traccia semi-strumentale dove il cantante si levava un pò dai cojoni, un caro ragazzo per carità ma a volte troppo monotono, e band e pubblico respirava un attimo. Concerto finito prima del previsto perchè il nano batteraio ha rotto il rullante.
Bene così, salto al banchetto, "Bastardiser" e t-shirt sotto l'ascella (asciutta).

Nessun commento: