18.4.12

Manic Roadburn depression


...e una settimana ti passa così, a riguardarti i video sul Tubo come un tossico in cura di metadone, come un vecchio davanti ai programmi di Studio 1... e mentre sei a lavoro pensi 'cazzo devo ricominciare farmi le canne prima dei concerti regolarmente', il perfetto pensiero dell'uomo totalmente ridotto a scimmia, la regressione definitiva a primate, la conclusione finale di come mi sono sentito al Roadburn quest'anno insieme a tutti gli altri che scapocciavano travolti dal tornado Sleep o l'uragano Yob, tutti a dondolare la testa e (parzialmente) gli arti come dei primati davanti al monolite di '2001:Odissea nello spazio'.
Perchè, porco dio, chi non c'è mai stato non può capire ma in quei cazzo di giorni si celebra un rito ancestrale che alimenta le pulsioni di madre Terra.
E madre Terra risponde dal palco con tutta la potenza di watt e decibel necessaria, e più la domanda è ancestrale più madre Terra costruisce una muraglia di ampli e pompa e scalda le valvole.
Poi, torni alla vita di tutti i giorni in mezzo alla gente, ti capita davanti la tipa con l'impermeabile, la scarpa col tacco, la borsa Louis Vitton e pensi a quanto era bello andare a pisciare nei cessi del  Roadburn e non sentire la necessità di lavarti le mani.

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