7.10.12

Quando il crocifisso è capovolto


Torno a vedere un live de Il Pan del Diavolo dopo un paio di anni circa-più o meno, stra contento di tornare a vederli in duo.
La versione con basso e batteria non l'ho mai vista ma rimango affezionato alle prime volte in cui mi lasciarono a bocca aperta per la fisicità dei loro set nonostante fossero due chitarre acustiche/dodici corde e una grancassa con i sonagli. Punto.
Stavolta il posto inculato era a Cusano Milanino, Arci Agorà, niente male, buona birra, un bel terrazzo dove passare il tempo in attesa che la band di apertura, i Kafka on the Shore, si levassero dai coglioni perchè nessuno ha avuto il coraggio di dirgli che sono La Merda in purezza.
Pure un bel palco eh, che è enorme per un duo e che fa un pò tristezza vedere così spoglio, almeno prima che inizino. Ricordo, è la stessa sensazione che ho provato in attesa che attaccassero al Bloom.

Dopo però il duo palermitano è così ipnotico e selvaggio che non ci pensi più e pian piano ti rendi conto, contento e felice, che sono passati due anni, un disco nuovo, loro che si sono trasferiti a Pisa, che il tuo testimone di nozze che gli faceva da balia-tour manager-tutto non gira più con loro, però loro spaccano ancora e comunque, che sono rimasti quelli di sempre, che riesci a parlare per un brevissimo tempo con loro poi con una mezza scusa si defilano e non certo per snobberìa, o almeno questa è la mia impressione.

Sono arrivato nudo alla metà, mai sentito per bene l'ultimo 'Piombo, polvere e carbone', di nuovo nudo alla metà come le prime volte.
La scaletta è perfetta, bilanciata benissimo tra i pezzi nuovi che ancora la gente non conosce/non ha digerito bene - tranne un paio di irriducibili che hanno zompato gioiosamente dall'inizio alla fine - e quelli vecchi che invece sono ormai degli inni da cantare a squarciagola.
Forse sono l'unico che riesce a fare headbanging pure con Il Pan ma tant'è, su 'Ho una bomba nel cuore'  e 'Centauro' non sono riuscito a trattenermi.

E' chiaro che metà della forza de IPDD sta nei testi e sono i testi e gli arrangiamenti pieni di dettagli a catturarti durante l'ascolto del disco a casa ma dal vivo è vederli grondare di sudore e scapocciare abbracciati a una chitarra acustica che può far venire la pelle d'oca, e c'è tantissimo rock'n'roll in questo, tantissimo Johnny Cash misto ai Misfits, c'è tanto hardcore nel senso puro del termine.


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