14.3.13

Per non farsi mancare niente

Sopravvivo a stento alla mia 'lagnusia', il blog è uno zombie e continuerà così.
Sono finalmente emerso da un paio di cose che erano partite come piacevoli e si sono rivelate il solito lavoraccio.
A giugno vado all'Hellfest  - con una line up del genere impallidisce pure il buon vecchio caro Roadburn - quindi mi sono sbarazzato del biglietto del Roadburn mio e quello di un amico, ho preso il volo per Nantes e bloccato la camera dove dormire, manca ancora il biglietto del festival ma è il male minore; vacanze cum familia finalmente fissate a metà luglio, una settimana al mare come dio comanda, in "power trio" come piace a me. E' stata una faticaccia ma almeno abbiamo prenotato l'albergo e trovarne uno, tra le centinaia di sistemazioni che offre Maiorca, che in foto apparisse decente è stata un'impresa titanica. Anzi già solo scegliere Maiorca è stata un'impresa, dopo aver girato mezzo mediterraneo cercando di trovare la quadra tra voli, spostamenti, sistemazioni e relativi costi. Ci abbiamo impiegato due settimane piene tra improvvise illuminazioni, depressioni profonde e ideone logisticamente impossibili.
Non siamo contenti al 1000% della sistemazione ma almeno abbiamo questa bellissima spiaggia a due passi e passa tutta la malattia.

Nel frattempo mi sono fatto una malattia con Sequoia Seeds dei Pater Nembrot, ascoltato tantissimo in queste settimane. Disco del 2011 che avevo scoperto lo scorso anno con grande sorpresa ma mai effettivamente approfondito, finalmente mi ci sono buttato dentro ed è uno dei dischi italiani più belli e più ascoltati degli ultimi anni.
I ragazzi sono della provincia di Cesena e su quel disco si muovono tra Colour Haze, un tocco di Dead Meadow e del bel grunge, quindi situazioni dilatate ma senza perdere di vista la canzone. Mi ha stregato.
L'ultima cosa uscito nel 2012 è l'ep Extended Pyramid, per quel poco che l'ho ascoltato è ancora più dilatato e a presa meno immediata.
Visti dal vivo lo scorso venerdì dentro l'evento itinerante Heavy Union Trip, mi hanno convinto abbastanza e non totalmente come mi aspettavo. Delusione massima per aver sentito solo un pezzo da Sequoia Seeds ma i pezzi dell'ep dal vivo rendono molto bene, i ragazzi hanno  basso e batteria con i controcazzi che portano avanti tutta la baracca e permettono alla chitarra di acidificarsi fino alla saturazione massima.

Ci vuole uno spazio a parte per Earth Rocker dei Clutch, una sola parola intanto: capolavoro. Mentre lo ascolto mi viene duro così tanto al pensiero che sarò in mezzo alla bolgia dell'Hellfest durante il loro set. Solamente questo vale il prezzo molto alto che pagherò per questa impresa..

E poi c'è questa chicca che è Har Nevo dei belgi The Black Heart Rebellion che sto ascoltando da un paio di giorni infognandomi sempre di più. Finalmente un disco 'impegnativo' che mi godo dall'inizio alla fine.
Una sorta di bignami Swans misto a folk apocalittico, una spruzzatina di Neurosis senza però mai esplodere, a tratti mi ricordano anche gli Across Tundras.



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