10.4.07

Black Keys

Solitamente non ascolto il blues classico. Alle mie orecchie risulta troppo levigato e già determinato, più di quanto il blues non lo sia di suo, per sua stessa essenza. Insomma mi suona statico se non ha qualcosa di vibrante. Bisogna che l'animale prenda il sopravvento sbucando con prepotenza da quelle strutture piene di passione ma un pò statiche.
Ci vuole l'irruenza, l'elettricità che prende corpo, l'anima selvaggia che si libera.
Suonare selvaggi in due è una grossa sfida che i Black Keys stravincono. Grezzi e primordiali, chitarra e batteria suonano essenziale delta-blues virato a vibrante rock bianco.
Meno spettacolosi e sexy di Jon Spencer e della sua Blues Explosion, un abisso superiori ai ridicoli White Stripes, questi due americani di Akron, Ohio, non sono fighi, non sono belli ma liberano un'urgenza comunicativa che è la linfa vitale di ogni tipo di rock. E a me basta.
Potete anche lasciarli scorrere il video senza vedere le immagini che sono scarne come la loro musica, fatevi un cicchetto e accendete una sigaretta. Anche questo a me basta.



Per gentile concessione di FabChannel.com
Qui su SentireAscoltare.com una bella monografia.

1 commento:

Cosucce Psicotrope ha detto...

veramente fichi! :D

prova anche questi: ENTRANCE "Prayer Of Death".