2.6.07

Siamo tutti metallari

Io l'ho sempre detto. E' inutile che me la stiano a menare con distinguo, con prese di distanza, con facce tra lo schifato e lo snob. Me lo potete chiamare Stoned Hand Of Doom, quindi Stoner e Doom ma alla fine, in fondo in fondo, siamo tutti dei metallari. Lo dico da sempre, siamo tutti dei metallari, anche se ascoltiamo ormai stoner e ci siamo evoluti o siamo rimasti dei duri e puri Doom (chè già la sotto-etichetta doom-metal ci fa venire l'0rticaria).
E la conferma l'ho avuta sabato scorso al Jailbreak di Roma durante questo meraviglioso festival dove si sono avvicendati sul palco realtà dello stoner, del doom e della heavy-psychedelìa internazionale e italiane, diversissime tra di loro ma con un pubblico che era invece molto omogeneo, metallaro, ubriacone, marcione, lercione.
Tutti sudati "fracichi", bagnati dall'acqua e dalla birra, petti nudi, capelli (chi ce li aveva..) appiccati alla faccia, tutti a fare headbanging, tutti a fare le corna, tutti a puntare indici sui ritornelli, tutti a mostrare le magliette più fighe e delle band più cool, tutti ad idolatrare questa manata di scappati di casa che solo un gruppo di persone (che Belzebù li abbia in gloria per il resto della loro vita) ha scommesso di far venire a suonare in Italia, a Roma Capoccia der Monno 'nfame.
Insomma, atteggiamenti tipici e topici del metallaro.

Io ovviamente mi sentivo a casa, il posto era nuovo, ma la compagnia era empaticamente amica. In più c'era un bel gruppetto di amici di Perkele.it e del forum di Rumenta calati un pò da tutta Italia. Già un ottimo segno di attaccamento al verbo, come i metallari.
Mi sentivo a mio agio anche con la mia maglietta degli Orange Goblin, rigorosamente nera.
Chi sembrava invece un pesce fuor d'acqua era il Mattaman, in rigorosa polo bianca (!!), ma si è subito fatto trascinare dalla rozzezza dei Solace. L'ho visto diverse volte "testìare", giuro, ottimo segno, si vede che quelle vibrazioni così apparentemente disconnesse tra loro gli stavano entrando in circolo.

Dunque io e il Matta arriviamo con calma, verso le 20:30 a festival già iniziato da un tre ore abbondanti con un pò di band italiche emergenti. Entriamo quando i Doomraider, padroni di casa, stavano finendo il set e già mi si presenta davanti lo spettacolo dei metallari di cui sopra.
Passa un quarto d'ora e tocca ai Solace, reietti del New Jersey, con delle belle panze alcooliche in bella mostra. 45 minuti tra stoner, doom e sludge marcio, un pubblico in adorazione, tanta fraternità col pubblico e con Ben Ward dei Goblin a cantare l'ultimo pezzo, una cover dei Pentagram. Finalone con ammucchiata finale sul palco. Degli animali. Ditemi che meraviglie di bestie sono quelle nella foto!

I Colour Haze al confronto sono degli intellettuali, un trio dall'atteggiamento composto, mai sopra le righe, oh sono tedeschi, ma con un grande feeling musicale. Hanno suonato molto più in palla che l'ultima volta a Milano dando una grandissima prova di psichedelìa pura, roba che un set di
45 minuti è stato davvero poco, ne volevo un'altra ora.
Niente luci per loro, solo dei fasci di luci colorate e molto pissichedeliche. La scaletta ha preso dagli ultimi album, mi sembra.

Si è visto subito, quando la saletta si è riempita al massimo, che tutti era lì per gli Orange Goblin.
Bel concerto, gran tiro e belle cose senza dubbio anche se quella volta che li ho visti all'Underworld è stato il massimo.
Poteva sembrare un concerto come tanti se non ci fosse stato qualcuno, il grande Lercio, forse ubriaco, forse davvero così invadente, che tirava ripetutamente i pantaloncini a Ben Ward tanto da farlo spazientire e minacciare di tirargli un cazzotto in faccia. Io me la sarei fatta sotto già all'idea, Ben è quasi due metri di cristiano e bello pieno.
Anche lui, Ben, tipiche facce aggressive da metallaro fallito, tipiche facce che si sparavano le pose per farsi fotografare.
Ah, a proposito, c'era un invasione di macchine fotografiche che mi sentivo ad un concerto pop.
Il metallaro e i suoi feticci, un classico.

E dovrei raccontare anche di abbuffate di porchetta, di sorchette, di belle fighe in giro, di darkettine-metalline che facevano prurito, della mega casa del Matta e di quella stupenda terrazza con il dondolo al chiaro di luna..

Tutte le foto qui.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

c'ero anch'iooooooooo

romilar ha detto...

Nooooooo! Cazzo, un'occasione persa per scambiarci i sudori!!

Matta ha detto...

c'ero...ed ero ogoglione di esserci ;-) soprattutto se in compagnia del maestro. visto che altre parole oltre le tue erano superflue ho rimandato al tuo commento. però pochette e sorchette sono state la parte migliore ;-)

Anonimo ha detto...

ciao

Anonimo ha detto...

Mi chiamo,Drarculia71 da oltre 10 anni ascolto L'Heavy Metal,mi piace molto il grindcore e il trash,questa musica e molto fantastica,ascolto Iron Maiden,Manowar,Celtic Frost Obytuary,Napalm Death,scrivetemi,scrivetemi.
In tanti.