Si sentono le mie bestemmie per essermi dimenticato che stasera ci sono i Nebula al Magnolia?
Ieri, "cinemino" a prezzo ridotto per vedere "L'uomo di vetro".
Bel film tratto dalla vera storia di Leonardo Vitale, primo pentito di mafia negli anni Settanta. Primo e unico che si pentì per rimorsi di coscienza (e perchè pedina di gente che per salvarlo lo fece credere pazzo e poi pazzo ci diventò davvero). Cast serio su cui svetta Toni Sperandeo, uno che non fatica a fare certi ruoli, lo zio Gianbattista, uomo d'onore della famiglia di Altarello, un quartiere di Palermo. Toni è sempre a suo agio, ingrassato per l'occasione,è assolutamente credibile con la sua mimica facciale che parla più di cento battute. Sperandeo è uno dei pochissimi veri caratteristi di personaggi di mafia insieme a Gigi Maria Burruano, altro palermitano doc, altro attore con una faccia e uno sguardo che parlano da soli, altro attore che non fatica assolutamente a parlare con il vero accento palermitano da mafioso.
In sala, una quarantina di persone, in una sala che ne contiene 150 sono davvero poche ma questo è un periodo un pò del cazzo per fare uscire un film che solo gente davvero motivata va a vedere.
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