Due pezzi, oltre 16 minuti il primo e quasi 22 il secondo, un concentrato intenso di sano stoner kyussiano e psichedelìa di Pink Floyd fino al quasi immobilismo degli Earth, tantissima bravura strumentale e padronanza della materia tale da far chiudere un occhio sulle pesanti influenze e giudicare Neptun in fire come un album davvero bello.
Dentro i pezzi si agitano in cinque, il classico trio più un paio di soggetti addetti a organo e synth vari. Anche la voce sguiscia tra lo stile stoner aggressivo (mi ricorda più le voci delle stoner rock band scandinave che il padrino Garcia) e i Neurosis. Ci hanno visto lungo Tony Presedo della Tee Pee Records e Dave Sweetapple della Wabana Records, ad accasarseli per la nuova etichetta North Atlantic Studio. Perchè non dargli la soddisfazione di ascoltarsi il disco?
2 commenti:
Non so se li ho scartati in passato (ma mi pare di si), pero' li ho (ri) sentiti ieri e, porcozzio, grandi ! Mi ricordano alla lontanissima i King Crimson - pero' me li ricordano. E da vecchio proggaro, questo e' bene. Bravi !
ottima band, hai sentito il secondo? all'inizio mi piaceva anche più del primo poi non so è scemato, al momento preferisco gli ottimi Naam
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