12.10.08

C'è bisogno di certezze

Il caldo sapore dei suoni di altri tempi catapultati ai giorni nostri può essere molto consolatorio arrivati alla fine di una settimana di deliri e casini lavorativi. Sarebbe stato eccitante viverli in preda al delirio  delle Borse di questa settimana e invece si trattava di 'problemi interni'. 

C'è bisogno di vibrazioni positive e in questo momento Euphoria dei Dead Man è un toccasana. Vedere l'anno 2008 stampigliato sul retro dell'album e ascoltare come suona ti può far perdere i pochi punti certi della tua vita.Può non sorprenderti la bravura di questi svedesi quanto piuttosto quanto l'aria naif che trasuda dai pezzi. E pensi che gli potrebbe scoppiare una bomba a lato e loro continuerebbero sempre a stamparti quelle trame tra il prog e il folk con l'immancabile tappeto di chitarre acustiche a sostegno, a cantare con  quel sapore West Coast zuppo di vibrato, come fossero su una spiaggia di Frisco al tramonto. Per un secondo disco, Euphoria, più posato e meno elettrico, c'è un esordio omonimo del 2006 molto più vibrante e rock, altrettanto bello e rilevante. Rimane da vederli da qualche parte si spera presto, Italia saltata nel tour recente, sono roba da Cox.

I Jex Thoth invece sono una scoperta recentissima. Stesso sapore vintage dei Dead Man, stesso calore, atmosfere per certi versi simili ma tutt'altra provenienza. Americani e infatuati di dark rock, proto-doom e psichedelìa (la suite Equinox varrebbe da sola l'acquisto del disco) dei primi anni Settanta, capitanati dalla cantantessa Jex Thoth a cui sono state impiantante delle corde vocali 'modello Grace Slick' di buona qualità. Sarà la scarsa qualità del mp3 ma nel loro omonimo esordio per I Hate Records sento una voce perfetta ma chitarre confuse e 'molto indietro' e una batteria registrata alla cazzo. Non il disco dell'anno ma una buona e interessante variazione sul tema.

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