Tornato da un paio d'ore a casa dall'Olanda mi sento come un tossico in astinenza. Mi manca qualcosa, è evidente.
Cerco di focalizzare meglio e scatta la scintilla. Cerco un qualcosa che riesca a riprodurre le stesse vibrazioni nelle ossa che ho provato ieri durante Stones from the sky. Impossibile, ci vorrebbe un altro concerto dei Neurosis.
E' un paio di ore che mi sparo un pò random la loro discografia alla ricerca di quel pezzo le cui vibrazioni mi passavano attraverso, dentro e ai lati, mi colpivano alle orecchie e simultaneamente al fegato (si, un paio di volte ho avuto leggerissime fitte). Lo trovo, è Stones from the sky. Dieci minuti con gli occhi chiusi, il torace che faceva da cassa di risonanza naturale, vampe sonore rosse e gialle, calore attorno, l'Io che guardava il corpo vuoto dall'alto e le ossa che tremavano.
La fusione era salita bene, fuori con qualche amico a girare un trombone. Non so quanto è durato il pezzo live ma me la sono consumata tutta d'un fiato, come una voragine che hai dentro e si chiude da sola. Sale naturalmente al minuto 4'13", parte la cavalcata sonica, mi infogna, mi devasta, mi scalda, mi abbraccia, io in piedi con le mani nelle tasche e mi rispedisce sulla terra dopo un paio di minuti. Riapro gli occhi, vedo Von Till, mi sale un groppo dalla gola che restituisco con un rutto. Sono morto e risorto. La reprise della cavalcata non è la stessa della prima, l'omino ai sampler spara fortissimo, mi disturba, dico a quelli sul palco "avanti, vediamo se ci riuscite di nuovo" chiudo gli occhi ma niente da fare. L'esperienza è una e una sola. Dopo stavo fresco di nuovo come un rosa. Io nel pit, durante i Neurosis. Mi sono fatto un bel viaggio.
Update: Magico Tubo
1 commento:
Ah pero' che bel viaggione..
Qui pero' si aspetta la recensione del festival!
Grrrrrrrrrande BBastardo!
saluti da Bonzostoner
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