23.6.11

Thou al Dauntaun

Potrei esserci rimasto anche un pò male che non hanno fatto neanche un pezzo di Summit (mi sembra) e che non mi hanno fatto i 'romantici' ma mi sono inchinato volentierissimo al marciume che i Thou ieri hanno vomitato ai pochi presenti nel Dauntaun del Leoncavallo.
Così, a orecchio, mi sembra di aver riconosciuto qualche pezzo da Tyrant - da ascoltare assolutamente per capire dove stanno i semi poi sbocciati su Summit - ma alla fine chi se ne frega.
Quanto hanno suonato non lo so, mi è sembrato poco, uno show di una intensità devastante, passato come una furia violentissima ma rigenerante, io con i piedi piantati a terra davanti a loro che erano comunque al mio livello. Zero palco, tutti sulla stessa barca, questo è l' hardcore, disposti in semicerchio chiusi quasi a riccio tra di loro e messi di tre quarti verso il pubblico, sembravamo più noi ospiti loro che non il contrario.
Il concerto era comunque per i pochi rimasti, il resto era nella sala principale davanti a sua Maestà Jello Biafra.
E che sia gente che ha più hardcore che sangue nelle vene  lo capisci subito, è solo che hanno deciso di rallentarlo per sottolineare meglio come si sta quando si arriva al capolinea ma continuare a gridarci sopra come dei polli scannati.

Zero chiacchiere, qualche cosa farfugliata dentro al microfono tra un pezzo e l'altro, ho percepito un 'thank you for the delicious food' che è un gran classico, penultimo pezzo  con la cover di Aneurysm dei Nirvana e sull'ultimo il nano mulatto che stava al merch piglia il microfono e comincia a girare per la sala gracchiando, finisce, riconsegna il microfono e lo avrei voluto ammazzare per la maglietta che indossava, dei Thou ovviamente.


 Prima dei Thou i Molock. Non li conoscevo e mi hanno fatto un'ottima impressione. Sludge/stoner classico alla Weedeater ma fatto molto bene, bei riff, bel groove, compatti e sporchi, quello che serve. Sono inglesi, ragazzi alla mano, ho scambiato due chiacchiere con uno dei due chitarristi - sono senza basso - contento che qualcuno lo fermasse per fargli i complimenti.

Prima ancora i Beau Navire, mai sentiti pure questi ma abbastanza insipidi, un postcore con voce screamo.

Saccheggiato un pò il merch dei Thou e quello della Shove records - preso l'ultimo dei Vanessa Van Basten, sono contentissimo - vado al mainstage e arrivo in tempo per California uber alles. Biafra è ancora in palla in tutti i sensi compresi i pipponi politici tra un pezzo e l'altro. Un paio di pezzi e mi levo dai coglioni.
 E siccome non ho le orecchie abbastanza sanguinanti Vanessa van Basten a palla e finestrino aperto.

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