4.12.11

Non ci sto dietro

Magari uno che passa ogni tanto di qua e mi legge sproloquiare di dischi e poi mettere il link da scaricare potrà pensare che sono l'ennesimo ragazzino smanettone che scarica tutto, non ascolta un cazzo e scrive due stronzate per sentirsi figo con gli amici.
Una volta ho avuto una discussione virtuale via mail con uno che mi accusava di avergli rubato 'banda' dal suo sito per non aver caricato una immagine dal mio pc ma averla linkata direttamente dal suo.
Tra le tante cose che mi disse, in un escalation di livore, fu che di sicuro avevo venti anni, ero un adolescente smanettone per come scrivevo. Bel complimento davvero, se mai mi fottesse di dare l'impressione di essere più giovane di quello che sono.
Ma tornando a noi, sentirsi figo con quali amici se con questi stessi amici, quattro gatti messi in croce si parla di musica e tanto, ancora prima che io organizzi un minimo pensiero razionale su questo disco o quell'altro artista.
Ma non è questo il punto del post.
Io i dischi li compro, con estremo ritardo rispetto all'uscita, con l'occasione giusta, ma li compro, e non solo quelli che conosco bene, che ho macinato, che mi hanno convinto, che lo voglio a tutti i costi, no, mi lancio ogni tanto su roba che non conosco. Spesso non ne parlo qui perchè quando li ho comprati ho già detto le mie due stronzate.
Prendi l'ultimo giro a Londra per i Motorhead.
Un'oretta scarsa da CD Exchange di Notting Hill, accumulo un pò di schedine - per chi non ci fosse mai stato, nelle vaschette suddivise per macrogeneri non trovi i cd ma le copertine e delle schede su cui è indicato nome della band, titolo del disco e poi una scala decrescente di prezzi ribassati durante le settimane precedenti e depennati e l'ultimo prezzo è quello attuale.
Prendi le schedine che ti interessano, li porti alla cassa, il tizio va nel retro e ti porta i dischi, semplice, efficiente, geniale  - in mano, mi faccio un giro tra stoner/doom, noise, experimental, folk/neo-folk, faccio due conti e una cernita e tiro le somme  con Dust & Chimes di Six Organ of Admittance; Thanatology dei Dead Elephant; Born Again degli Overmars e The Best Game in  Town degli Harvey Milk che solo per le copertine valgono l'acquisto.
Lascio al loro destino U.S. Christmas e The Sword.
Dischi di SOOA e Harvey Milk presi a scatola chiusa.

Ho dato fondo solo a Dust & Crimes, Born Again e Thanatology so già da che parti vanno a parare quindi ho bisogno del momento giusto per buttarmi dentro, tipo un sabato/domenica pomeriggio, chè ho bisogno di orecchie fresche; Harvey Milk, tra l'altro nuovo e ancora sigillato, è ancora qua davanti.
Che poi sui dischi comprati e lasciati sigillati per dodici mesi abbondanti potrei scrivere altre storie.

Nel frattempo avrò ascoltato altri dodici dischi regolarmente scaricati,  me ne saranno piaciuti tre, sarò entrato in fissa con uno. Tipo 'Kosmonument' degli Oranssi Pazuzu.
Black Metal psichedelico mi fa ridere, non ha nessuno senso, forse avant-garde black metal ci sta meglio.
Ciò non toglie che i finlandesi la psichedelìa e il black metal lo fanno pure convivere, assieme persino adl dub.
So solo che sono dei folli, mi hanno dato una bella scossa, Kosmonument è il secondo disco ed è più metal rispetto al primo 'Muukalainen Puhuu' che continuo a preferire perchè maggiormente sperimentale.
Tanto lo so come va a finire, tra sei mesi lo trovi su un banchetto, lo compro ma non lo ascolterò, almeno non subito,  e starò qui a parlare di qualcos'altro che ho appena scaricato.

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