17.2.12

Fellwoods



I Fellwoods sono stati una bella scoperta e il gancio che mi ha incuriosito è stata la notizia che prima si chiamavano The Moss.
Su Wulfram dei The Moss -  occhio non i Moss inglesi, questi sono americani - uscito lo scorso anno c'era stato un certo hype ma per un cazzo e l'altro non ci avevo messo le orecchie sopra.

Quindi scopro che cambiano nome per cazzi e mazzi, non ultimo il fatto di non essere confusi con i ben più noti omonimi inglesi. Do una possibilità a Wulfram su bandcamp e comincio a dondolarmi gongolante.
I ragazzi ci sanno fare,  seventies rock catchy e blues con continue e a volte spudorate citazioni zeppeliniane;  suoni ruvidi e una produzione grezza, quasi una copia rozza dei Gentleman Pistols o dei  Wolfmother, soprattutto per il timbro acuto della voce di Hugo.
Loro dicono di aver registrato tutto nello scantinato, ci mettono dentro  un pezzo come 'La Cantina' e rimangono parecchio underground, spero poco per loro. 6,66 dollari per il disco in digitale è il numero perfetto, ho fatto il mio dovere.

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