27.3.12

Greenleaf - Nest of vipers

Sono secoli che non mi esalto davvero per una band della Small Stone di cui non ho mai ascoltato nulla.
Devo avere il primo 'Secret Alphabets' da qualche parte ma non credo di averlo mai messo a girare.

I Greenleaf sono un 'super gruppo' formato da membri di Dozer e Truckfighters e 'Nest of vipers' è il terzo disco, non gli avrei dato due lire, nutro il massimo rispetto per i Dozer ma solitamente bazzico lontano da certi suoni e approcci che molto raramente mi danno massima soddisfazione.
Non nascondo che ho anche un pò di sotterranea 'malafede' snob verso un tipo di rock troppo classico e quindi poco esaltante sulla carta. E vengo ogni tanto  smentito alla grandissima come per i Graveyard e i Rival Sons.

Con 'Nest of vipers' ci ho preso, è bastato un giro in streaming su The Obelisk per trovarci qualcosa di molto fresco ed esaltante, in primis le linee vocali mai banali e con una bellissima impronta melodica.
Musicalmente i ragazzi ci danno dentro, sfiorano spesso quell'area grigia tra scampoli di vecchio stoner rock e neo retro-rock che in Svezia è musica nazionale ormai e il tocco caldo delle incursioni di hammond di Per Wiberg  che spesso accompagna le cavalcate hard rock, su 'Lilith' e la title track, mi fa venire in mente ovviamente gli Spiritual Beggars.
Un gran bel lavoro, lo macino da un pò di settimane e si fa riascoltare ancora con piacere.
Il disco è in streaming qui fino a fine mese, su Itunes dal 6 marzo ma esce a giugno. Cioè chi minchia se lo deve comprare che è già in giro da un mese? Qua, ad esempio.
Acquisto sicuro alla prima occasione buona.

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