27.5.12

Hypnos 69

Gli Hypnos 69 ogni tanto tornano sulla mia strada, in un paio di mesi ho trovato due dischi usati, il secondo 'Promise of a new moon' e 'The intrigue of perception' del 2004; è una band talmente sottovalutata che ogni occasione per rimpolpare la loro discografia è buona.

Il migliore della coppia  è il disco del 2004, prog e psichedelìa pop in un matrimonio non sempre riuscito forse per il desiderio a volte eccessivo della band belga di trovare la quadratura perfetta tra  radici e l'innovazione.
Ho sentimenti contrastati sul disco; ha momenti altissimi insieme ad altri meno riusciti, godo in certi punti mentre in altri mi strisciano i coglioni a terra, geniale a tratti, di maniera e pomposo in altri.
Chiaramente lo ascolto sempre con piacere, a un primo giro mi ero esaltato tantissimo, adesso invece scopro che non è tutto oro.
Durante l'ascolto del disco mi sono venuti in mente i Motorpsycho più volte; la prima è stato uno shock, l'attacco di 'Third Nature' è un semi-plagio lampante di 'Vortex Surfer'  ma gli Hypnos 69 non si sono fatti grossi problemi e spavaldi l'hanno tenuta sul versante sognante-romantico con il tema portante sorretto da un bellissimo sax. In generale, come i norvegesi anche gli amici belgi spiattellano mellotron, theremin, fiati e tanto altro per arrangiare i pezzi.
Nei loro momenti migliori hanno il potere di farti ascoltare della musica che è talmente ben fatta sotto ogni punto di vista che ti sembra di avere davanti il concetto di 'moderno' in note, qualcosa che non ha nè un prima nè un dopo ma è semplicemente 'ora',  per esempio la title-track divisa in tre parti è un gioiello.
Però i Norvegesi mantengono un fondo 'duro' quando si lanciano nelle jam mentre gli amici Belgi rimangono sul 'frocetto andante', e la wallara rischia di sprofondare..
Quel che è sempre mancato loro è un pò di classe oltre alla costanza di rimanere esposti quanto basta per costruirsi una fanbase devota.
Chi si vuole fare un'idea.. 'The intrigue of perception'

Nessun commento: