29.4.13

Houdini, una lezione di vita

Come darsi del coglione con il senno di poi o semplicemente realizzare con il senno di poi che certe cose, certi suoni, certa roba insomma non ero in grado di apprezzarla ai tempi in cui uscì? O ancora, la consapevolezza che certi artisti stanno ben più avanti del tuo piccolo orticello di ascolti?

Un caso eclatante: Houdini dei Melvins, A.D. 1993, comprato il cd, ascoltato poche volte e mai ben digerito e quindi scambiato non ricordo bene con cosa ma ricordo bene con chi, Marco Tranchina, che suonava con me l'altra chitarra della band.

E rincarando la dose: Melvins visti di supporto ai Nirvana al PalaMarino nel febbraio '94 e abbastanza disprezzati.
Eppure dentro Houdini adesso, con migliaia di ascolti in più nelle orecchie di roba 'pesante' dei successivi venti anni ti rendi conto che dentro Houdini c'è tutto, c'è tanto metal ma soprattutto c'è tanta roba pesante, c'è tanto doom, c'è tanto post-quelchevolete nel vero senso della parola, ci sono sequenze cadenzate asfissianti (saranno state queste a farmelo mettere da parte subito), ci sono prove importanti per il mio sistema nervoso e cerebrale ormai in catarsi ma venti anni fa ben più sensibile e indisponente verso i suoni lenti. Dentro Houdini ci sono così tanti semi che decine di band ne hanno preso uno solo e ci hanno impostato una 'carriera'.

D'altronde se ho cominciato ad apprezzare davvero i Sabbath verso fine anni Novanta un perchè c'è.
Venivo dal thrash, volevo riff belli e soprattutto veloci, una sequenza di accordi doom che non riuscivo a memorizzare velocemente/canticchiare in testa non era materiale concepibile per me a quei tempi.

Fortuna invece che Through silver in blood non l'ho dato via allo stesso modo, altro disco comprato, poco ascoltato, lasciato a macerare per un decennio e poi finalmente scoperto per il capolavoro che è.


Questo per dire cosa alla fine? che non vedo i Melvins da quel '93 e il primo Maggio al Bloom non me li perdo per niente al mondo, ok saranno pure in versione Lite (Buzzo, Crover e Trevor Dunn!!) ma il seme della follia è quello. I Big Business apriranno crani e cervello

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