Questo è il primo disco che ho messo dentro, tra i pochi presi al Roadburn, a poche ore dal ritorno a casa.
L'ho messo dentro con la stessa curiosità con cui si vanno a comprare i dischi al negozio per poi ascoltarli subito a casa.
Ogni tanto mi capita di avere impazienza di ascoltare un disco comprato a un concerto per sentire come suona.. mi capita quando non compro il disco desiderato ma magari il precedente che non ho mai sentito. Sento il concerto, mi spiazza e quindi ho curiosità di capire.
Perchè il discorso è più o meno questo.
Ho ascoltato parecchio The Purging dei Terra Tenebrosa, non c'ho capito una minchia o quasi, due idee me le sono fatte ma confuse quindi è automatico andarseli a vedere al Patronaat che è il posto dedicato al suono esagerato di tutto il festival olandese.
A parte rimanere folgorato per quattro tiri di Hindu Kush e la maschera de The Cuckoo - e per fortuna non ero vicinissimo chè altrimenti mi sarei cacato in mano - i Terra Tenebrosa mi piazzano un concerto nerissimo ma liscio come l'olio, "rock", ogni tanto mi frulla in mente l'idea che possano essere l'alter ego decente dei Ghost. Quindi da dove hanno preso parte del set? Dal primo The Tunnels in parte. Quindi al banchetto sfiga vuole che l'ultimo non ci sia più ma ci sia il primo.
Sfiga un cazzo. The Tunnels è un disco enorme di massa scura suonata da figuri che indossano maschere e tuniche, l'ennesima visione malata di un tizio ex Breach - non so chi - che ha deciso di mettere in musica le sue meditazioni e gli stati alterati di coscienza. A me anche da sobrio vanno benissimo. Consiglierei di iniziare il giro con The Arc of Descent.
Qualche anno fa l'iniziazione con i Solstafir fu anche peggio-meglio: totalmente sconosciuti, capito al Patronaat per caso e rimango rapito per un'ora buona che ancora la ricordo con grandissimo piacere.
Prendo l'ultimo cd e a casa una grande delusione.
Ecco dove ho sbagliato, dovevo prendere il precedente.
1 commento:
Non male. Ascoltiamo meglio, va....
Posta un commento