1.8.07
Rami secchi
Desidero salire sul treno a Scicli, direzione Palermo, e perdermi tra rami secchi di ferrovie dove la trazione a vapore regna incontrastata. E' l'occasione per stare da solo, per assaporare le immagini di una terra che qualcuno ha dimenticato o non sa neanche che esiste. E devo combattere in difesa del Caciocavallo ragusano contro mezzi-formaggi mezzi-gay come il Brie o il Taleggio. Ma cristo.
L'itinerario in macchina si fa in quasi 4 ore per 270 chilometri. Non c'è piacere.
Molto meglio scegliere uno di questi itinerari.
Il più veloce ci mette otto ore, è un tempo che può iniziare a bastare per fare un pochino di cose ma se si vogliono fare le cose con comodo vanno benissimo le 15 ore. C'è anche un passagio dovuto a Gela, un paesone che secondo la Lonely Planet "non c'è nessun motivo per passarci più di mezza giornata" (con polemica istituzionale).
E rivivere l'esperienza di risalire anche solo per due orette sulla Freccia del Sud, il treno a più lunga percorrenza in assoluto, quello per intenderci che parte da Milano centrale intorno alle 17 ogni pomeriggio, quello che sulla carta dicono ci metta 18 ore ad arrivare ad Agrigento ma poi sono almeno 20. Quello che a Messina si sdoppia in un due piccoli mostriciattoli, uno che scende per Siracusa e uno che si addentra nell'entroterra per arrivare ad Agrigento. Un viaggio da bestie con bestie.
Lo Scicli-Palermo al confronto è un'orient-express di altri tempi, un treno turistico che con la sua lentezza ti permette di essere protagonista del tuo viaggio e dell'ambiente che ti circonda, grondando sudore ovviamente. Niente a che vedere con le attrazioni per turisti della prima ora come questa, bisogna buttarsi a capo fitto nel nulla, osservare i pochi disperati che si servono di queste linee, magari incontrare un Angelino del caso, Angelino, ricoverato presso l'ala dell'ospedale Busacca di Scicli-reparto dementi tranquilli, una persona storica dell'ospedale.
Cazzo desidero una sigaretta, non c'è nessuno a offrirmela, inizia proprio alla grande sta giornata di compleanno!
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1 commento:
beh auguri cazzo!!
l'itinerario non è male, io l'avrei fatto in moto. meglio ancora in bicicletta.
però la lonely planet è appezzi veramente. io avevo una guida sulla Louisiana, e fui demoralizzato quando lessi la descrizione di new orleans, molto vicina a "new orleans is a dying whoe" dei down, non so se mi sono spiegato... che si ammazzino! io non la compro più. sembra che vivano su un pianeta solitario, davvero.
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