...che poi il gran mistero è perchè 'Black Cascade' abbia sul mio cervello un effetto psichedelico mentre 'Two Hunters' ti mette addosso il classico cagarone black metal 'tu solo nei boschi inseguito dai lupi'.
La pasta è sempre quella, i blastbeat sono quelli, la voce è quella, sarà l'impasto che è diverso. Quattro pezzi dal minutaggio medio di dieci minuti, un sound più omogeneo, niente cazzo di reverbero alla voce che fa molto 'vintage black metal norvegese' ma che ha sfracassato i coglioni, sparata in cuffia quel rantolo disperato mi sfrigola letteralmente dentro le orecchie, secondo me una produzione migliore, meno grezza e più 'tick', niente voci altre che non sia quella, meno riff memorabili, meno 'scatti sinfonici' ma più 'situazioni', gli anglosassoni le chiamerebbero 'layers', di psichedelìa nerissima. E se leggerete da più autorevoli firme che è un disco più maturo, più personale e più in palla con lo spirito del Roadburn, che non guasta, ve lo anticipo: è tutto vero.
Un click e la cascata nera è a portata di mano.
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