6.6.12

Zombie eaters

Già che oggi mi sento in forma scrivo due lunghe minchiate su Refused/Soundgarden visti ieri al parcheggiaccio della fiera di Rho.
Salterò il fatto che il biglietto è piovuto letteralmente dal cielo e l'ho acchiappato al volo, se non l'avessi fatto me ne sarei pentito; come ha detto Giggetto 'Cosa avrei raccontato a mio figlio?', i Soundgarden non li avevo mai visti - assieme all'ottimo concerto degli Obituary visti lo scorso venerdì sono in piena Retromania -  un'altra crocetta sull'infinito tabellone degli idoli della mia adolescenza.
Almeno loro sono tutti vivi, sugli Alice in Chains Satana ha messo una crocetta per me.

Non sono mai un fan sfegatato dei Refused, mai seguiti con costanza quando erano attivi; il concerto che hanno fatto ieri è stata la legnata che si merita un pivello, eppure è 'roba mia',  sonorità e approccio familiari che mi hanno sempre fatto sballare.
Da pivello garantisco che hanno spaccato,  pur suonando ancora con la luce del giorno, con gli impianti a metà della capacità, la qualità del suono non era per niente schifosa.
Dennis Lyxzén  è leader soprattutto sul palco, novello Iggy Pop fulminato dal noise-punk come tutti i suoi compagni di merende, scariche epilettiche e legnosi bassi punk-new wave compresi nel prezzo.
E i pippotti politicizzati glieli perdoniamo proprio perchè hanno spaccato.

Non discuto che credano ancora in una filosofia anti-capitalista ma i circa cinquemila presenti hanno sborsato settanta euro a cranio chè non è un prezzo proprio politico.
Ma piace tanto, per primo a me, essere centrifugato in questa Retromania infinita, eravamo tutti lì consapevoli o meno che la giornata di oggi era roba per nostalgici, alla fin fine.
Persino gli Afghan Whigs, che non sono riuscito a vedere, ci stavano a pennello, riesumati quest'anno per l'ennesimo raccolto.

Ecco, tutte ste pippe stanno venendo fuori ora perchè quando hanno attaccato con 'Searching with my good eye closed' il colpo di pelle d'oca mi ha ristretto pure il bucio del cul. A rivederla adesso sul Tubo ci trovo mille difetti, tutti imputabili alla voce di Cornell, ma lì sul momento è tutto riassunto in un bel 'Porco Dio'.
Tutto suona e gira come deve girare, Thayil è 'Mr. Sbattimento Zero', sono dalla parte opposta, non lo vedo bene ma lo sento, è una macchina con il sorriso sulle labbra; Cameron ha la stessa faccia da tipo caduto lì per caso che si ritrova sul retro di Badmotorfinger e la stessa incisività dei lavori in studio, in poche parole non è cambiato un cazzo per fortuna; Cornell lo trovo in forma davvero, suona per il 99% del set, canta benone (la giusta media tra strepitoso di 'Jesus Christ Pose' e il benino di 'Rusty Cage'), non ci avrei scommesso due lire ma è stato una piacevole sorpresa.
Arriva dove deve arrivare, sa fin dove spingersi, ovviamente più o meno tutti si  sgamano fin dove l'aquila non osa arrivare più,  ma  questo è il prezzo, stavolta il suo, da pagare se torni con una reunion davanti a gente che è lì solo e fottutamente solo per te.

Ma l'uomo partita è Ben Shepherd. Decisamente sovrappeso ma simpatico fin da subito, capello arruffato e barbona, è un orso che macina bassi da far impallidire, la baracca la tira avanti lui, sono sul suo lato e il sound del basso è sempre quello, cosa che riesco ad apprezzare solo adesso dopo venti anni.

Quindi con questa formazione inizia la sarabanda con pezzi inattesi come 'Gun' e altre chicche del primo periodo. Attorno a me sembra le conoscano in pochi.
 'Ugly Truth' 'Loud Love' buttate lì in tutta la loro pesantezza originale,  girano lente e ipnotiche, cariche di tantissimo groove stoner sabbathiano.

 I Soundgarden accontentano anche chi conosce la produzione più recente e si toglie dall'imbarazzo sparandosi 'Fell on black days', 'Blow up the outside world' e 'My wave',  la platea risponde molto meglio di prima.
Sono pezzi minori su disco IMHO ma dal vivo hanno una carica emotiva pazzesca.

Sono sempre più convinto che parecchia gente non conoscesse la loro discografia precedente a 'Superunknown' quando sotto 'Outshined' o 'Rusty Cage' a saltellare come dei ranocchi  eravamo io e tre amici miei, accennando un inizio di pogo che nessuno ha colto. Finocchi.
Shown in discesa sicura e senza grosse sorprese positive, è servito per raccogliere il fiato e avere il tempo di accendere la miccia per un accenno di rissa.
Ma sì, tanto che minchia stanno suonando sul palco? 4th of July?!?! Black Hole Sun?!?
 Io ci avrei messo una 'Room a thousand years wide' ma mi stra-accontento dell'encore con 'Slaves...' e 'Jesus..' bellissime in tutta la loro carica metallica.
Sbollita l'eccitazione niente mi toglie dalla testa che è stato un set molto fisico, scaletta equilibrata che ha dato ai vari Cesare quel che era dovuto pescando da quasi tutta la discografia.
La scaletta del concerto.
Ora datevi una calmata con i prezzi e tornate presto, vi aspetto alla vera prova dell'indoor.


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