21.5.13

Forever the mischione metal


Gli Atriarch li ho ascoltati un bel pò lo scorso anno e continuo ad ascoltarli oggi. Ma allo stesso modo in cui la loro musica è pesantissima e assesta randellate sul cozzo a ogni giro digitale mi ha fatto sempre fatica racimolare due-concetti-due di (dubbio) senso compiuto. Anzi, spesso ho pensato che a conti fatti, stringi stringi, non ci fosse granchè di cui parlare di una band che svicola agevolmente tra doom e proto-black metal-apocalittico. E comunque..senza scomodare nessuno.. gli Atriarch hanno la loro ragione di esistenza nell'essere dei becchini (gli ennesimi) dell'anima nera del metal estremo e sfuggente partorita nel north-west degli Usa negli ultimi cinque anni. L'Oregon in particolare sembra la nuova Atlanta o Savannah di qualche anno fa, tutti vengono dall'Oregon, tutti vengono da Portland, tutti vengono dal north-west, da Washington, da Olympia..
Una volta se mi dicevi Oregon io ti rispondevo Yob (al massimo Ellioth Smith e Poison Idea) ; ora ti rispondo su due piedi Agalloch e  Red Fang e nella testa ho roba estrema e 'mischiona', violentissima ed eterea, ipnotica e plumbea, oscura. Tutto il north-west mi evoca queste immagini.

Gli Atriarch iniziano nel 2011 con un titolo bene augurante,  'Forever the end', dopodicchè se si fossero ammazzati in un suicidio collettivo non mi sarei stupito.
Il disco è meraviglioso e cattura parecchio di quelle atmosfere plumbee di cui parlavo sopra; l'anno dopo escono uno split con gli Alaric e il nuovo full-lenght 'Ritual of passing'. Già molto più violento, con suoni corposi, produzione superiore e con l'idea di volerti avvinghiare fino a soffocarti sin dalla coppia iniziale Parasite-Prayer, due bei sinonimi.

A tratti mi danno l'impressione di essere una band black metal che suona un doom tribale con suoni taglientissimi, la sensazione generale è di malattia mentale più che fisica. E detto in parole povere, è roba bellissima per cui puoi caderci in malattia.
Molto più completo del debutto, Ritual scava anche in un immaginario sonoro 'dark', lascivo, prendi un pezzo come Cursed, sette minuti di vizio e bondage, e scomodo anche i Celtic Frost come termine di paragone di un modo totalmente 'crossover' di concepire il metal estremo oggi.




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